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Scuola, Usb: “Basta con il dio algoritmo e l’osceno mercato dei Cfu” 12 Sep 2024 1:58 PM (7 months ago)

La denuncia: Negli ultimi anni implementato una compravendita di crediti formativi universitari che a partire da gennaio saliranno a 60 (Dpcm 4 agosto 2024) “anche solo per poter fare un concorso che non dà alcuna garanzia di assunzione e discrimina le classi popolari”

L’AQUILA – “Anche in Abruzzo e Molise tantissimi docenti precari stanno denunciando gravi ingiustizie
nelle procedure di assegnazione delle supplenze condotte attraverso il sistema dell’algoritmo ministeriale.
Nella assoluta mancanza di trasparenza, la somma degli errori prodotti da questo sistema iniquo, che di fatto rende inefficaci ogni graduatoria, sta creando situazioni paradossali e caricando gli uffici scolastici territoriali di ulteriore lavoro, per le continue azioni di rettifica e per i ricorsi”. A denunciarlo in una nota diffusa ieri è la federazione Abruzzo e Molise dell’unione sindacale di base (Usb).
“Un quarto dei docenti italiani, i precari sono circa 250mila, deve immolarsi al dio algoritmo ogni anno e attendere il risultato di una complessa elaborazione governata da non si capisce chi, il ministro? L’azienda che fornisce il software? I programmatori che scrivono il codice? Una cosa è chiara – procede l’Usb – non funziona per nulla. Infatti, dopo che l’assegnazione è fatta dal sistema, non ci sono i tempi tecnici per fare i controlli necessari sui titoli, gli errori e le eventuali priorità. Inoltre si è obbligati a fare la presa in servizio tassativamente nelle 24 ore successive alla nomina (pena la perdita del posto) la quale, una volta effettuata,
rende impossibile qualsiasi correzione”.

“Insomma, un disastro. Per non parlare di chi non ottiene nessuna nomina, nonostante l’alto punteggio in
graduatoria, semplicemente perché le scelte inserite nel sistema non trovano corrispondenze sul momento e vengono saltati dal sistema e considerati rinunciatari per gli incarichi e le sedi non inserite tra le preferenze dichiarate. Tutto ciò senza considerare che tali preferenze sono state fatte un mese prima, senza conoscere le effettive disponibilità di posti e il proprio punteggio in graduatoria, quindi sostanzialmente ‘alla cieca’, non essendo in grado di effettuare una scelta più consapevole e corretta. La cosa ancora più grave – rincara l’unione sindacale di base – è che l’algoritmo scorre le graduatorie senza tornare sui propri passi e i docenti in questione, una volta saltati, non saranno più destinatari di nessun incarico per l’anno scolastico in partenza ma sperare solo in supplenze più o meno brevi. In questo modo la possibilità di ottenere un incarico annuale, uno fino al 30 giugno, supplenze brevi, oppure nulla, grava esclusivamente sulle spalle dei docenti precari secondo quanto da loro inserito nel sistema, al buio e in ossequio al dio algoritmo. Questo sistema, permette (forse) una velocizzazione delle nomine, ma lo fa tenendo all’oscuro i docenti sulla loro posizione in graduatoria e sui posti disponibili, con un meccanismo oscuro e incomprensibile. L’uso dell’algoritmo non è in realtà finalizzato a rendere efficienti le procedure, ma contribuisce all’azione di progressiva ultratrentennale distruzione del sistema scolastico pubblico, attraverso la continua riduzione dell’organico negli uffici scolastici territoriali che, tra luglio e agosto, si trovano a dover espletare le immissioni in ruolo, le mobilità, le Gps e molto altro. È solo risparmio e ‘fare cassa’.

Per Usb chiede:

• maggiori risorse finanziarie e aumento dell’organico per gli USP per gestire meglio la fase delle nomine;

• assegnazioni effettuate in presenza, anche con l’ausilio di un sistema informatico ma che sia open source, pubblico, verificabile, controllabile ed efficiente;

• graduatorie e disponibilità pubblicate prima della compilazione delle preferenze;

• un maggiore lasso di tempo tra nomina e presa di servizio, per consentire il controllo degli errori e per rimediarvi.

Il sistema brutale, ingiusto e inefficiente dell’algoritmo è figlio dell’abuso che si fa dei docenti precari ormai da molti anni che, sfruttati e maltrattati, sono indispensabili per il funzionamento della scuola pubblica statale. Nei decenni in cui il precariato scolastico è esploso (dagli anni ‘90 in poi), i Governi si sono sempre adoperati solo per aumentarlo, cambiando continuamente il modo in cui si diventa precari o si acquisiscono i diritti per l’assunzione in ruolo. Negli ultimi anni implementando un osceno mercato dei Cfu che da gennaio 2025, saliranno a 60 a norma del Dpcm 4 agosto 2024, anche solo per poter fare un concorso che non dà alcuna garanzia di assunzione. Visti i costi che ognuno dovrà sobbarcarsi è un sistema che discrimina le classi popolari, in barba all’art. 3 della Costituzione, utile solo a rimpinguare le già grasse casse delle università telematiche. È scientificamente alimentata una vera e propria guerra tra poveri, docenti sottoposti a dinamiche vessatorie, impegnati nello stesso lavoro ma divisi ad arte in una serie interminabile di categorie sulla base della loro particolare condizione: sissini contro precari storici, concorsisti contro abilitati in graduatoria, triennalisti contro abilitati online, Tfa italiani contro esteri… dietro queste contrapposizioni, dove è ormai impossibile distinguere torti e ragioni, c’è la mano di chi divide per comandare. Infatti, il settore scolastico, nonostante che il 25% del personale docente sia precario, è uno dei settori dove è più difficile mobilitare le lavoratrici e i lavoratori.

Questo anche perché i sindacati complici, cosiddetti maggiormente rappresentativi, e quelli corporativi, sono ormai inseriti nei meccanismi del sistema, specializzandosi nei ricorsi e nella formazione e Cfu, scippando il Tfr ai nuovi assunti con l’osceno meccanismo del silenzio-assenso per l’adesione al Fondo Espero e approvando leggi sulla rappresentanza sindacale che hanno tagliato le gambe ai sindacati conflittuali. Usb – conclude il sindacato – propone l’unica soluzione possibile: il consolidamento degli organici di diritto alle situazioni di fatto e l’assunzione di tutti i docenti precari che abbiano svolto almeno tre anni di insegnamento attraverso un concorso per soli titoli. In questo modo i docenti precari, a cui vanno estese tutte le garanzie riservate a quelli di ruolo, sarebbero sicuramente in numero fisiologico e gestibile senza la necessità di astrusi meccanismi informatici. Ogni obiezione alle nostre logiche rivendicazioni è strumentale alla conservazione dello status quo: risparmio, precarizzazione, sfruttamento”.


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L’Aquila-Amatrice, luci spente nella galleria. Di Stefano: “Rischio tragedia, intervenga il prefetto” 10 Sep 2024 1:51 PM (7 months ago)

Nonostante la strada sia trafficatissima, le luci della galleria ‘Madonna del viaggiatore’ restano spente. Strada molto frequentata anche dai ciclisti. Potrebbe bastare una disattenzione perché si creino le condizioni per una tragedia e per ritrovarci a piangere l’ennesimo morto sulla strada”

L’AQUILA – “La conclusione dei lavori del terzo lotto della superstrada L’Aquila-Amatrice e la contestuale apertura alla viabilità di questa importante arteria stradale risalgono ormai a oltre due anni. Tuttavia, sebbene la strada sia trafficatissima, le luci della galleria ‘Madonna del viaggiatore’ continuano a essere spente, come segnalano due grandi cartelli gialli all’imbocco di entrambi gli ingressi”. A dirlo è l’ex sindaco di Cagnano, ex vicesindaco e assessore alla Ricostruzione del Comune dell’Aquila, che è anche ciclista, Pietro Di Stefano.

“La strada è molto frequentata non soltanto da automobilisti, moto, camionisti e mezzi pubblici, ma anche da ciclisti che quasi mai sono visibili a chi è alla guida e passa repentinamente dal bagliore del giorno all’oscurità della galleria. È sufficiente una disattenzione – ribadisce Di Stefano – perché si creino le condizioni per una tragedia e per ritrovarci a piangere l’ennesimo morto sulla strada. Ho provato più volte a capire perché le luci, nonostante siano installate, continuino a non essere accese; a oggi quello che so di certo è che da tempo l’Anas ha avanzato la richiesta di fornitura elettrica, e a tale scopo sarebbero stati concessi tutti i permessi, eppure l’Enel non provvede ad attuare un suo preciso dovere.

Si tratta semplicemente di posizionare una cabina laddove le canalizzazioni sono state già effettuate, e attualmente protette da teli neri di plastica: basterebbe un lavoro di qualche ora affinché la galleria sia illuminata. È, purtroppo, invece ancora una volta un esempio del ‘Paese che non va’, che si ferma di fronte all’ovvio, alla banalità dell’esecuzione, e che si sveglia sconvolto soltanto nel momento in cui si consuma una tragedia: le ferite sono ancora aperte e i dolori ancora vivi per le vittime sulle bici. Poiché tutti i solleciti sinora sono stati vani – conclude – , non resta che rivolgere un appello al prefetto, nella speranza che tramite i suoi uffici possa intervenire nei confronti di Enel e ottenere, finalmente, la conclusione dell’iter per la fornitura di energia elettrica”.

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L’Aquila, scuole. La denuncia: “16 anni di promesse disattese” 10 Sep 2024 1:34 PM (7 months ago)

Le dure parole del comitato “Scuole sicure”: ancora nei Musp dal 2009, e intanto piovono fondi destinati agli eventi. Un milione di euro in palchi e infrastrutture temporanee per spettacoli e manifestazioni. Una cifra che, sommata ad altre sempre per eventi, avrebbe potuto finanziare la costruzione di una scuola nuova e sicura

“Settembre è il mese che porta con sé l’inizio della scuola. Per migliaia di studenti aquilani, però, l’inizio dell’anno scolastico non è segnato da nuovi edifici scolastici sicuri e moderni, bensì dai soliti Musp, i moduli a uso scolastico e provvisorio, compagni di generazioni di studenti aquilani da ormai 16 anni scolastici”. A denunciarlo, in una nota, è il comitato “Scuole sicure” che da anni si batte per vedere restituito alla comunità aquilana i patrimonio edilizio scolastico danneggiato dal sisma del 2009. “Questi moduli, nati come soluzione temporanea dopo il terremoto – si legge – saranno la realtà quotidiana per quasi 4mila tra studenti e studentesse, anche nell’anno scolastico che sta per partire. Una situazione che, col passare del tempo, assume sempre più i contorni di una grottesca provvisorietà divenuta ormai definitiva”.

Dal 2023 l’amministrazione comunale ha iniziato a pubblicare un ‘dossier scuole’ per informare i cittadini sull’avanzamento dei lavori di ricostruzione delle scuole pubbliche. Tuttavia – si sottolinea nella nota -, il confronto tra le promesse fatte a settembre 2023 e l’ultima edizione del ‘dossier’, pubblicata il 28 maggio 2024, evidenzia ritardi e criticità. Andando nel dettaglio dei 16 interventi di ricostruzione previsti, prendiamo come riferimento di confronto la data indicata come ‘fine lavori’, ben tenendo presente che ‘fine lavori’ non significa ‘inaugurazione della scuola’: la data prevista di inaugurazione non è indicata per nessuno dei 16 interventi. A maggio 2024, è stato chiesto in Consiglio comunale il piano di dismissione dei Musp. A oggi, 4 mesi dopo, ancora nessuna risposta. Viene da chiedersi se la Giunta comunale abbia davvero un piano per la dismissione dei Musp.

Tornando ai 16 interventi di ricostruzione – prosegue il comitato – cinque interventi nel 2023 non avevano una data di ‘fine lavori’. Degli 11 interventi rimasti, vedendo le date dell’ultimo ‘dossier’, 8 (il 70%) sono in ritardo rispetto alle date del 2023. Tra gli interventi ancora oggi senza una data di ‘fine lavori’ spicca il caso del polo scolastico di Collemaggio, un progetto di rilevanza strategica per il centro storico, che non ha ancora una scadenza chiara. Il centro storico dell’Aquila, però – denuncia il comitato – non sembra mancare di vitalità quando si tratta di ospitare eventi e concerti. Proprio nelle ultime settimane, l’amministrazione ha investito circa un milione di euro in palchi e infrastrutture temporanee per spettacoli e manifestazioni. Una cifra che, sommata a quella impiegata negli ultimi due anni per lo stesso scopo, avrebbe potuto finanziare la costruzione di una scuola nuova e sicura, magari proprio in centro storico dove è completamente assente la rete sociale degli abitanti che rende una città viva.

Questo squilibrio tra le priorità che l’amministrazione persegue – insiste il comitato nella nota – solleva inevitabilmente interrogativi su come vengano gestite le risorse e quali siano le reali intenzioni verso le nuove generazioni. Le scuole pubbliche per decisione dell’amministrazione restano fuori dal centro storico, le date dei lavori slittano in avanti nel tempo relegando gli studenti ancora una volta nei Musp, mentre gli eventi trovano attenzione, energie e spazio proprio lì, dove le scuole potrebbero rinascere.

E’ un discorso di priorità su cui investire.

La scelta dell’Amministrazione Comunale di destinare attenzione e fondi agli eventi e non alle infrastrutture scolastiche, per il sedicesimo anno consecutivo, lascia l’amaro in bocca a molti cittadini. Il richiamo al famoso motto latino “panem et circenses” appare tristemente attuale: lo spettacolo deve continuare, ma a che prezzo per il futuro dei bambini dell’Aquila?

The show must go on.

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L’Aquila, entrano nella cappella di Mauro Mannucci e portano via la divisa 15 Aug 2024 8:38 AM (8 months ago)

Le sorelle del ciclista di 32 anni investito tre anni fa durante un allenamento: “Facciamo appello al responsabile a restituire la divisa. Un gesto vile che offende la memoria di Mauro”. La famiglia pronta a presentare una denuncia

L’AQUILA – Quando Mauro Mannuci tre anni fa è stato ucciso investito da un automobilista che ha tagliato la traiettoria della sua bici da corsa quasi al termine di un allenamento, a ridosso del bivio del Cermone, dove da poco più di un anno sorge una rotatoria sempre addobbata con un mazzo di fiori, aveva 32 anni ed era pronto a sposarsi. In suo sorriso si è spento in una giornata normale, sotto un sole normale, con i suoi pensieri normali di giovane promesso sposo. Con lui si è spento il sorriso anche dei suoi famigliari e di tantissimi amici e compagni di ciclismo, con cui animava e gestiva l’asd Bike 99. Un sorriso offeso ancora una volta con un gesto immondo e del tutto condannabile compiuto probabilmente nottetempo nella piccola cappella di famiglia, all’interno del cimitero dell’Aquila, dalla quale è stata portata via la sua divisa, l’ultima della squadra, che ogni anno, da quando è scomparso, gli viene donata come segno di riconoscenza e di coinvolgimento. Sopra alla maglia, all’altezza del cuore, c’è la scritta: “Ciao Mauro”.

A segnalare il furto sono le sorelle di Mauro, Stefania e Michela Mannucci, che anche questa mattina, come tutte le altre “da 1.075 giorni”, scrivono sui loro profili Facebook, sono andate a salutarlo: “Sono 1.075 terribili giorni che passiamo al cimitero mattina e sera. La nuova divisa della Bike 99 presa ugualmente come se dovesse indossarla, rigorosamente taglia M. Ecco – scrivono le sorelle di Mauro – adesso ci rivolgiamo a te, vigliacco, che l’hai rubata. Sulla divisa c’è scritto il nome di nostro fratello. Ti consigliamo di non usarla e di rimetterla al suo posto. Potresti vedertela strappare di dosso insieme alla pelle”. Queste le dure e accorate parole affidate ai social dalle sorelle di Mauro, che già rimbalzano da persona a persona, da testata a testata per la brutalità del gesto. “Abbiamo lasciato aperta la cappella di famiglia per permettere a chiunque volesse di entrare e salutare Mauro in questi giorni di festa. Tu – scrive Stefania – non sei degno di varcare il cancello di un posto così intimo. Noi la divisa possiamo ricomprarla, tu, invece, rimani e rimarrai un verme. Purtroppo ora siamo costretti a chiudere la porta a chiave”.

La famiglia si riserva di valutare se presentare, nelle prossime ore, una denuncia contro ignoti, in quanto saccheggiare una tomba o una cappella o offendere la memoria di una persona scomparsa, oppure oltraggiare un sentimento verso i defunti per la Corte di Cassazione è reato di vilipendio, punito con la reclusione fino a tre anni.

Intanto si avvicina la data della manifestazione sportiva nel tempo diventata un memorial per Mauro, la “Gran Sasso Bike day”, domenica 1 settembre, con partenza da Fonte Cerreto e arrivo a Campo Imperatore, manifestazione non agonistica di 110 chilometri e 2.200 metri di dislivello a cui si potrà partecipare con qualsiasi mezzo a pedali comprese e-bike.

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Campotosto, Di Stefano: “Viabilità distrutta, paese nell’abbandono” 1 Jul 2024 2:14 PM (9 months ago)

L’ex assessore alla Ricostruzione del Comune dell’Aquila Di Stefano punta il dito contro l’incuria e l’assenza di manutenzione in cui la Provincia lascia la viabilità nel territorio del Comune di Campotosto: “Così un paese muore”

L’AQUILA – “Il lago di Campotosto è uno dei luoghi più belli del Parco nazionale del Gran Sasso e monti della Laga, a 1.300 metri di altitudine. Già da giorni è circondato da camper, frequentatissimo da turisti e, in modo particolare, da ciclisti e motociclisti. La strada regionale 577 collega il bivio dalla statale 80 al lago e ai centri abitati del Comune: Campotosto, Mascioni, Poggio Cancelli; ed è la direttrice principale che scende verso Amatrice. Una strada su cui ha competenza la Provincia dell’Aquila e talmente malridotta da costituire un pericolo reale per tutti suoi utenti”. E’ quanto riporta in una nota l’ex assessore e vicesindaco aquilano Pietro Di Stefano nella giunta comunale del centrosinistra, che da molti anni frequenta i luoghi dell’entroterra aquilano anche ciclista, sottolineando anche che “le condizioni di degrado e decadimento della viabilità impongono di urlare a voce alta lo sdegno e la vergogna per l’abbandono di questi luoghi”.

“Ho la sensazione netta che proprio perché località ‘deboli’ all’ente Provincia interessi poco o niente – continua -. Stanno drammaticamente chiudendo diverse attività commerciali che hanno tuttavia cercato di resistere dal terremoto a oggi, 15 anni di resilienza e anche di fiducia nel futuro, una fiducia disattesa, come sta succedendo a Campotosto. E il pensiero va ai resistenti, come Assunta Perilli, che con il suo laboratorio ‘La Fonte della tessitura’, nella piccola casina di legno in cui lavora, rappresenta un gioiello di artigianato. Ma il ristorante trattoria ‘Barilotto’, un tempo recensito dalle migliori riviste italiane, ha chiuso definitivamente dopo una strenua resistenza dentro una struttura provvisoria nella piazza del paese. Altri ancora stanno soffrendo e potrebbero presto gettare la spugna, tra una ricostruzione lenta e il menefreghismo generale di coloro che, per dovere istituzionale e professionale dovrebbero rendere meno problematica l’esistenza di tutta la comunità campotostara, sistemando la viabilità, renderla sicura, cancellando la sensazione di abbandono che si respira costantemente nei borghi intorno al lago. Non servono più le parole, ora serve l’indignazione anche urlata, perché è un delitto ignorare un territorio così delicato anche da un punto di vista naturalistico, lasciandolo morire; ed è un’atrocità approfittare di un suo momento storico di fragilità”.

“In questo contesto – chiosa Di Stefano – sembra una beffa la legge regionale 32/2021 che intende contrastare il declino demografico in atto nelle zone montane con un incentivo economico di 2.500 euro annui: il declino demografico lo si contrasta garantendo i servizi sul territorio e con la relativa manutenzione”.

Calvisi replica alle accuse di Di Stefano: sono prossimi interventi per 2 milioni di euro

Il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia con delega alla viabilità: “La sinistra ha impoverito le Province”

“Leggere critiche sulla viabilità provinciale di Campotosto da parte di Pietro Di Stefano, esponente del Pd nonché amministratore provinciale di lungo corso, è davvero stucchevole, considerate le responsabilità gestionali a tutti i livelli del suo partito, che non hanno certo prodotto le risposte attese per questi territori, se non tante chiacchiere”. Lo dichiara Vincenzo Calvisi, consigliere provinciale di Fratelli, delegato alla viabilità.

Vincenzo Calvisi

“Con questa occasione di replica pubblica doverosa – prosegue il consigliere provinciale – faccio presente che l’amministrazione provinciale dell’Aquila, a guida Angelo Caruso, ha stanziato nel bilancio 2023 risorse complessive pari a due milioni di euro, per interventi di nuovo asfalto e segnaletica proprio sulla Sr 577 e sulla Sp 2 di Campotosto, per i quali già in estate sarà avviata la gara di aggiudicazione lavori, con conseguente realizzazione delle opere nel corso dell’anno, ed invertendo finalmente una rotta che per molti anni non ha visto stanziamenti su queste strade”.

“Va bene tutto in politica, le critiche sono sempre legittime – conclude Calvisi – ma gli esponenti del Pd quando parlano di aree interne, dovrebbero sempre ricordare che proprio il loro partito, con la sciagurata legge Delrio del 2014, ha azzoppato le province lasciandogli sul groppone la gestione della viabilità e degli edifici scolastici, ma senza adeguate risorse e personale, penalizzando soprattutto i territori di prossimità”.

La controreplica: “Risorse tardive e insufficienti”

“Il consigliere provinciale Vincenzo Calvisi si premura di rispondere al mio intervento sulla viabilità di Campotosto. Dovrei prenderla come una buona notizia e in parte lo sarebbe se non fosse vaga e del tutto insufficiente rispetto alla gravità della situazione: un autogol”. Così l’ex assessore Pietro Di Stefano controreplica al consigliere provinciale sulla questione della viabilità nel territorio di Campotosto.

“In pratica, in base a quanto dice il consigliere, esponente di FdI, le cose stanno così: le risorse sono appostate nel bilancio del 2023: ma i bilanci di previsione, come è noto, si fanno all’inizio di ogni anno; se, come dice il consigliere provinciale, le risorse economiche sono riposte nel bilancio del 2023, chiedo come mai fino a oggi, luglio 2024, ovvero un anno e mezzo dopo,  nulla si è ancora visto?

Seconda questione: la somma stanziata, sottolinea Calvisi, è di 2 milioni di euro. Però quella è la somma lorda di progetto che, facendo due calcoli approssimativi, per i lavori si traduce pressappoco a 1,3 milioni di euro. Quindi 1,3 milioni da utilizzare per circa 50 chilometri di strada (SP 2 + SR 577), che si traduce, nel concreto, in un rappezzo qua e là senza incidere realmente su quella viabilità: se non siamo all’elemosina poco ci manca.

Terzo punto infine, la solita tiritera politica – aggiunge Di Stefano -. Mi si risponde citando la riforma dell’ex ministro Delrio, che risale al 2014: una riforma ormai vecchia di 10 anni, durante i quali nel frattempo hanno governato varie parti politiche, tra queste anche gli alleati della presidente di Fratelli d’Italia Meloni. Dieci anni che includono anche i due anni di governo a guida Meloni, che, però, è stata molto impegnata nello sfasciare la Costituzione col ‘premierato’ o l’Italia con l’autonomia differenziata e non certo a restituire alle Province il suffragio universale. Suffragio su cui io sono sempre stato d’accordo”.

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L’Aquila, rifiuti e degrado in centro storico 20 Jun 2024 2:14 PM (10 months ago)

L’AQUILA – Degrado in centro storico. A segnalare la situazione di scarsa efficienza della pulizia in centro e di scarso rispetto civico del bene pubblico è una lettrice, che sottolinea la presenza di bottiglie e altri rifiuti sul gradino di una vetrina a piazza Palazzo. “Le bottiglie sono lì probabilmente dal weekend scorso, o quanto meno da lunedì, giorno in cui passando per andare a lavorare le ho viste. E ora (ieri, ndr) sono ancora nello stesso posto. Possibile che gli operatori dell’Asm non si accorgano dell’immondizia abbandonata in una delle piazze aquilane più frequentate nelle ore centrali?”, chiosa la lettrice.
In città ci si imbatte spesso in situazioni di inciviltà e di degrado, soprattutto spostandosi anche di poco rispetto ai contesti più frequentati, ricostruiti e riabitati; evidente l’incuria in cui si trovano alcuni scorci e piazze e vie secondarie, che spesso sono beni appartenenti al patrimonio storico e architettonico pubblico. Come nel caso della fontana in piazza San Marciano, vincolata dalla soprintendenza, abbandonata, rotta in alcuni punti e diventata un “secchio per i rifiuti” all’occorrenza.

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Meteo L’Aquila, verso un generale miglioramento 27 Apr 2024 9:38 AM (11 months ago)

Un caro saluto a tutti da Thomas Di Fiore dell associazione meteorologica AQ CAPUTFRIGORIS.
Dunque, dal tempo instabile e se vogliamo freddo per il periodo in essere, iniziamo ad uscirne. È vero che degli addensamenti non mancheranno almeno tra Venerdì e Sabato associati a dei rovesci sparsi lungo la nostra provincia, ma intanto le temperature vanno aumentando dapprima leggermente ed a seguire più in maniera cospicua per la rotazione dei venti da sud.
Domenica appare abbastanza soleggiato ovunque, ove solo qualche stratificazione di passaggio sarà presente e nulla più. Venti da sud, temperature in aumento con dei valori ad 850hpa tra I +9/+11°c. Lo stesso vale anche per Lunedì 29, in cui le condizioni meteo saranno stabili e soleggiate su tutto il territorio aquilano. Temperature stazionarie o in lieve aumento, venti meridionali.

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Rotary Club L’Aquila, concluso il progetto umanitario nelle Filippine 27 Apr 2024 9:31 AM (11 months ago)

Sotto la Presidenza della Dr.ssa Rosa Persia, la Commissione Rotary Foundation del Rotary Club L’Aquila ha concluso, con un budget di 6.000 dollari USA, il progetto “Scuola Materna Laura Castri” nel disagiato e periferico quartiere di Tondo a Manila nelle Filippine, con la collaborazione dei Club Atessa-Media Val di Sangro, L’Aquila-Gran Sasso d’Italia, Rotaract L’Aquila e con il contributo extra-Rotary di due Ditte edili aquilane (SO.AL.CO e CO.GE.A). 

       La Scuola Materna intitolata alla memoria della giovane aquilana Laura Castri è stata fondata circa 10 anni fa dalle Suore Missionarie Zelatrici del Sacro Cuore dell’Istituto Maria Ferrari della Casa di Manila in prossimità di una vasta area di baraccati e di vulnerabili. Tondo è il più grande distretto di Manila ed è una delle aree più densamente popolate del mondo con circa 70mila abitanti per chilometro quadrato. Oltre il 50% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Varie organizzazioni umanitarie cercano in tutti modi di salvare il crescente numero di bambini di strada che soffrono la fame quotidianamente e la maggior parte della popolazione è priva delle minime condizioni igieniche, di acqua potabile e spesso di energia elettrica.  

        Con il loro intervento educativo, ed anche con un costante supporto alimentare, le Suore dell’Istituto Ferrari si sono proposte come una chiave per scardinare la marginalità e l’esclusione di tanti bambini, esposti quotidianamente ai rischi della devianza nelle sue forme più subdole, come il deprecabile mercato sessuale che può essere considerato una conseguenza logica del diritto di sopravvivere alla stessa miseria. Nella scuola materna delle Suore Ferrari della Missione di Tondo il sostegno nutrizionale è parte integrante dell’attività di accoglienza e di integrazione dei minori, inteso come un intervento necessario, propedeutico alla stessa didattica, dettato dalla costante situazione di malnutrizione e denutrizione che coinvolge i bambini del contesto di riferimento della Scuola.  

       Con questo Progetto DG2456793 il Rotary Club L’Aquila, come Club capofila ideatore e responsabile del Progetto, ha voluto tendere la mano a questa periferia del mondo cercando di essere d’ausilio ai bambini del bisognoso quartiere di Tondo potenziando i materiali didattici, tra cui una stampante, 6 smart-TV da 50 pollici per le 4 aule della scuola, per la sala polivalente di avvio all’informatica e per la sala giochi, rinnovando gli arredi delle aule con 60 sedioline con tavolinetto ribaltabile, fornendo attrezzature ludiche per gli spazi esterni (3 scivoli) e per gli spazi interni (15 confezioni di blocchi da costruzione), materiali di cancelleria e attrezzature da giardinaggio per la realizzazione di un orto-giardino didattico che permetta di educare i bambini piantando il futuro e alimentando la speranza di una vita dignitosa pur in una zona degradata di una grande metropoli asiatica.

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Confindustria L’Aquila e UnivAq insieme per la tutela della salute dei lavoratori 20 Apr 2024 6:45 AM (12 months ago)

Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno e Università dell’Aquila insieme per la tutela della salute dei lavoratori. Del tema dei rischi di natura ergonomica e dei disturbi muscolo-scheletrici, che rappresentano una seria minaccia per la salute dei lavoratori di tutti i settori produttivi ed incidono sul 60% della popolazione, si è parlato nel convegno “Alleggeriamo il carico – nuove prospettive di promozione della salute dei lavoratori”, organizzato da Confindustria L’Aquila Abruzzo interno in collaborazione con il Mesva, Dipartimento di medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente dell’Università dell’Aquila.

Il convegno si è svolto nella sede degli Industriali, all’Aquila, e ha posto le basi per un progetto finalizzato ad incrementare le conoscenze dei lavoratori e delle aziende, con un particolare focus sulla prevenzione dei disturbi legati all’ambiente di lavoro e alle malattie professionali.

“L’idea è nata da un progetto di formazione di studi avanzati del dipartimento Mesva, il “Progetto Wheel”, che analizza i bisogni della popolazione lavorativa rispetto all’invecchiamento, ai rischi biomeccanici e all’innalzamento dell’età pensionabile”, spiega Leila Fabiani, vice direttrice del dipartimento Mesva e titolare della cattedra di Igiene e medicina preventiva dell’Università, “l’analisi è volta a una riduzione dei disturbi muscolo scheletrici che rappresentano la principale causa di malattia professionale e assenza dal lavoro, e che comportano costi economici per le imprese e incidono sulla qualità della vita dei lavoratori, sull’assenteismo. Il nostro obiettivo è migliorare lo stato di salute dei lavoratori, l’ergonomia delle postazioni, promuovere corretti stili di vita e fare un’analisi dei bisogni delle aziende calata all’interno del territorio attraverso una conoscenza dei fattori di rischio”.

“Ci proponiamo delle strategie di intervento che prevedono un team multidisciplinare per mettere in campo azioni concrete anche attraverso training posturali e campagne di formazione e informazione”, dichiara Loreta Tobia, docente di Medicina del Lavoro del dipartimento Mesva dell’Università dell’Aquila, “fino ad arrivare a quello che si chiama “adattamento ragionevole” della postazione di lavoro all’esigenza dei lavoratori”. La due giorni di lavori congressuali ha visto il coinvolgimento di diverse figure professionali: una fase conoscitiva per poi avviare una campagna all’interno delle aziende attraverso il reclutamento delle stesse, l’analisi dei bisogni, gli interventi e la valutazione dei risultati”.

Ha aperto i lavori il direttore di Confindustria L’Aquila, Francesco De Bartolomeis. “L’iniziativa nata dalla proficua collaborazione con l’Università dell’Aquila, è stata l’occasione non solo per affrontare il tema dei disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico, ma anche per conoscere il punto di vista delle imprese e l’importanza della sicurezza nelle strategie aziendali”, sottolinea Pier Luigi Marinelli, delegato di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno alla sanità privata. “per Confindustria la sicurezza sul lavoro rappresenta da sempre un valore, oltre che un fattore di competitività e crescita. La ripresa, soprattutto in un momento delicato come l’attuale, passa necessariamente attraverso percorsi di qualità che assegnano assoluta centralità al tema della sicurezza, della prevenzione e della formazione”.

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Detenzione e spaccio di stupefacenti, Fiamme Gialle fermano due minori stranieri 20 Apr 2024 6:40 AM (12 months ago)

 Prosegue l’azione di vigilanza della Guardia di Finanza di L’Aquila su detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Negli ultimi giorni, infatti, le Fiamme Gialle hanno intensificato le attività di controllo, anche con l’indispensabile supporto delle unità cinofile antidroga, nelle vie del centro cittadino maggiormente frequentate e nelle zone più sensibili della città. Nel pomeriggio di martedì, i Finanzieri del locale Gruppo hanno battuto in particolare la zona del Terminal bus di Collemaggio ed il Parco del Castello, riuscendo a sottoporre a sequestro circa 30 grammi di hashish nei confronti di due minorenni extracomunitari.

In un’operazione è stato sottoposto a controllo un tunisino minorenne, che sostava sulle panchine del Parco del Castello, il quale, alla vista dei militari, si è dato alla fuga per le vie del centro città, disfacendosi di un involucro risultato contenere circa 27 grammi di hashish diviso in più dosi.

I militari   sono riusciti a raggiungere il fuggitivo ed a recuperare l’involucro contenente la sostanza stupefacente di cui l’extracomunitario si era liberato durante la fuga. Il minore è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso dei controlli presso il Terminal bus di Collemaggio, è stato sequestrato uno spinello di cui era in possesso un altro minorenne di origine tunisina, che è stato segnalato alla locale Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti. Le attività antidroga sono state condotte a seguito dell’intensificazione disposta dalla locale Prefettura, nel più ampio quadro della sicurezza urbana, mediante la prevenzione dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, attraverso servizi e interventi di prossimità che interessano, in particolare, le zone maggiormente degradate. I servizi della specie confermano i massimi livelli di attenzione prestati dalle Fiamme Gialle.

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