The Shrouds è una sorta di summa filosofico-poetica del pensiero di David Cronenberg. Il tema della morte e la questione dell’elaborazione del lutto causato dalla perdita della persona amata sono solo gli elementi di base di un’elaborazione intellettuale, visuale e narrativa molto più ampia e complessa. Il cineasta canadese guarda alla dimensione della realtà, alla sua sostanza oscura e indecifrabile e si concentra sul problema fondamentale dell’essenza del corpo. Come si può rimanere in contatto con la coscienza della persona che hai amato tutta la vita e che ora non c’è più? È mettere in atto questo processo di collegamento interiore con l’altro attraverso la visione del disfacimento del corpo è possibile? Al di là dei depistaggi cinematografici edificati da Cronenberg, The Shrouds è un saggio visivo e narrativo sulla tragedia della condizione umana e sul dolore di una realtà orbata, una realtà che dopo la scomparsa di una persona amata finisce per perdere una parte fondamentale del significato del mondo.
Guarda il video
©CultFrame 04/2025
IMDB
Il film The Shrouds di David Cronenberg
Youtube
Il canale CultFrame Arte
Il canale CultFrame Cultura
L'articolo The Shrouds ⋅ Corpo e significato del mondo nella poetica di David Cronenberg sembra essere il primo su New CultFrame Arti Visive (e Cultura).
Il regista tedesco Andreas Dresen ha portato sul grande schermo la tragica vicenda umana e politica dei coniugi Coppi (Hans Coppi e Hilde Rake) nella Germania nazista. “Berlino Estate 42” è un film rigoroso, antispettacolare e crudo che espone con chiarezza i principi morali della lotta antinazista. La Germania della seconda guerra mondiale era caratterizzata da una società non in grado di contrapporsi al regime (anche per colpevole indifferenza), eppure piccoli gruppi come quello denominato Schulze-Boysen Harnack, con coraggio, cercarono di contrastare la furia del totalitarismo nazionalsocialista. Non ci fu scampo, purtroppo per Hans e Hilde, ma il loro esempio rimane scolpito nella Storia.
Guarda il video
©CultFrame 03/2025
IMDB
Berlino Estate 42
Youtube
Il canale CultFrame Arte
Il canale CultFrame Cultura
L'articolo Berlino Estate 42 ⋅ la storia di Hans Coppi e Hilde Rake e della loro lotta contro il nazismo sembra essere il primo su New CultFrame Arti Visive (e Cultura).
Era una giornata umida e nuvolosa. L’aria era grigia, il freddo colpiva i nostri visi con sferzante insistenza. Camminammo alcuni minuti dal confine italiano dentro il territorio sloveno. Pochi stabili ai lati della strada, rare macchine che sfrecciavano chissà in quale direzione. All’improvviso, dopo aver superato un cavalcavia, ecco uno svincolo stradale. Al centro, un’area il cui perimetro era delimitato da un muro di cinta. Ci avvicinammo a un cancello semidistrutto ed entrammo. Si parò al nostro sguardo un terreno reso fangoso dalle abbondanti piogge dei giorni precedenti.
Alcuni alberi rinsecchiti si ergevano a severe sentinelle di questo spazio anonimo, disordinato, quasi insensato. Blocchi di pietra sbucavano da terra in modo confuso. Lapidi. Lapidi consumate dal vento e dall’acqua. Ogni tanto era visibile un nome, una data. Un mondo ebraico scomparso continuava a resistere grazie a questi segni che, disperatamente, non volevano scomparire.
Ci muovemmo con circospezione tra lastre e pietre ricoperte di muschio. Epigrafi quasi invisibili ricordavano persone, vite ebraiche, fantasmi di una comunità la cui memoria galleggiava sul mare melmoso dell’oblio. Le nostre scarpe affondavano nella terra molle e bagnata, camminavamo tra le tombe con fatica. Ogni tanto alzavamo lo sguardo.
Appariva dal nulla Nova Gorica. Nonostante la vicinanza, le case moderne sullo sfondo erano totalmente indifferenti all’anima di quel luogo, assolutamente insensibili al peso della memoria. Le lapidi che sfioravamo con delicatezza ci parlavano, ci raccontavano di un mondo scomparso, di una cultura che incredibilmente, però, continuava a resistere.
Dopo più di un’ora uscimmo. Con lentezza ci avviammo verso il confine con l’Italia. Parlammo poco. I nostri pensieri ci accompagnavano.
©Orith Youdovich. Tutte le immagini. Cimitero ebraico Valdirose, Nova Gorica
©CultFrame 01/2025
Cimitero ebraico Valdirose, Nova Gorica
Orith Youdovich. Il sito
Youtube
Il canale CultFrame Arte
Il canale CultFrame Cultura
L'articolo Cronaca di un’esperienza della memoria ⋅ Cimitero ebraico Valdirose Nova Gorica sembra essere il primo su New CultFrame Arti Visive (e Cultura).
Il 27 gennaio è istituzionalmente il Giorno della Memoria. Incontri pubblici, commemorazioni, proiezioni di film. È tutto un fiorire di iniziative che si esauriscono nel loro svolgimento e che dopo lasciano, spesso, il nulla. Fare memoria, costruire memoria, è invece operazione che niente ha a che fare con la retorica ripetitiva delle celebrazioni. Significa impegnarsi costantemente per tentare di comprendere cosa sia veramente stato l’orrore della Shoah e quale sia stato l’abisso che l’umanità ha toccato durante la seconda guerra mondiale. Bisogna dunque lavorare a fondo, avendo ben presente che la lotta tra il ricordo e l’oblio può produrre memoria solo attualizzando l’orrore. E l’orrore può diventare tangibile nel presente solo attraverso lo studio e la presa di coscienza che il gelo della morte che i nazisti hanno portato nel cuore dell’Europa molti decenni fa è un’esperienza che ci riguarda tutti, ancora oggi. Ottant’anni fa, il campo di sterminio di Auschwitz fu liberato dai soldati sovietici, ma con questo fatto storico la Shoah non ha esaurito la propria malefica portata.
Guarda il video
©CultFrame 01/2025
Einaudi
Dan Stone – Il L’olocausto
Raul Hilberg – La distruzione degli Ebrei d’Europa
Mondadori
Daniel Jonah Goldhagen – I volenterosi carnefici di Hitler
Youtube
Il canale CultFrame Arte
Il canale CultFrame Cultura
L'articolo Fare memoria oltre il giorno della memoria sembra essere il primo su New CultFrame Arti Visive (e Cultura).
La seconda stagione della serie coreana Squid Game si avvia a superare il record di visualizzazioni della prima stagione. Si tratta, quindi, di un fenomeno mediatico che non è possibile ignorare. Il gioco al massacro al quale si sottopongono volontariamente soggetti che hanno situazioni economiche disastrose per alcuni è una chiara metafora dei meccanismi sociali generati dal capitalismo più sfrenato, per altri una sorta di videogame horror-splatter, caratterizzato da un cinismo spaventoso. Entrambe le interpretazioni potrebbero essere valide, ma ciò che emerge con assoluta chiarezza è la rappresentazione della misera condizione dell’essere umano, sempre disposto a organizzarsi in branchi feroci per eliminare il più debole e per raggiungere il potere. E il denaro sembrerebbe essere la causa di tutto. Come ha scritto Marx: “Il denaro è il potere alienato dell’umanità”.
Guarda il video
©CultFrame 01/2025
IMDB
La serie Tv Squid Game
Youtube
Il canale CultFrame Arte
Il canale CultFrame Cultura
L'articolo Squid Game ⋅ Metafora del capitalismo o semplice spettacolo horror? sembra essere il primo su New CultFrame Arti Visive (e Cultura).
Al di là del valore indubbio dell’opera del fotografo italiano e dell’evidente professionalità con cui è stata costruita la mostra, questa retrospettiva ripropone il problema della struttura divulgativa e comunicativa di un’esposizione fotografica, del rapporto spesso fallimentare tra individuo e opera artistica. Cosa vuol dire esporre ai fruitori il lavoro di un autore che si esprime attraverso le immagini tecnologiche? Ogni curatore si è ritrovato ad affrontare questo problema, quasi sempre irrisolvibile. L’altra questione è l’essenza stessa della lingua fotografica, una lingua che, a causa della povertà strutturale che la contraddistingue, non potrà mai essere paragonata al cinema e alla narrativa ma che può, e deve, possedere una sua articolazione artistica.
Guarda il video
©CultFrame 01/2025
Guido Guidi – Col tempo 1956-2024
A cura di Simona Antonacci, Pippo Ciorra, Antonello Frongia
MAXXI – Via Guido Reni 4/A, Roma
13 dicembre 2024 – 20 aprile 2025
L'articolo Guido Guidi al MAXXI e la questione (mai risolta) delle mostre fotografiche sembra essere il primo su New CultFrame Arti Visive (e Cultura).
Il terribile fenomeno dell’antisemitismo, da oltre un anno, ha assunto proporzioni spaventose, quasi impensabili soprattutto nel mondo occidentale. I casi di odio verso gli ebrei sono cresciuti in maniera esponenziale ed è dunque necessario tornare a riflettere su una questione che sembrava, negli ultimi anni, quasi dimenticata.
Ci fornisce un’occasione preziosa in tal senso il ponderoso testo dello storico americano David I. Kertzer: I Papi contro gli ebrei – Il ruolo del Vaticano nell’ascesa dell’antisemitismo moderno (Garzanti, 2023). Kertzer, grazie a uno studio estremamente approfondito basato su documenti, fatti ed episodi storici ricostruisce la tragica relazione tra antisemitismo ed evoluzione della chiesa cattolica. Il quadro storico che ne emerge è inquietante e ci può aiutare a comprendere la natura molto preoccupante dell’antisemitismo dei nostri giorni.
Guarda il video
©CultFrame 12/2024
Editore Garzanti
Il libro I Papi contro gli Ebrei.
Il ruolo del Vaticano nell’ascesa
dell’antisemitismo moderno
di David I. Kertzer
L'articolo Antisemitismo e chiesa cattolica secondo David I. Kertzer sembra essere il primo su New CultFrame Arti Visive (e Cultura).
Su La Lettura (Corriere della Sera) domenica 1° Dicembre 2024, lo scrittore Alessandro Piperno ha pubblicato un interessante articolo intitolato: ” La scrittura è la mia droga”. Il pezzo molto lungo, al di là degli stereotipi che accompagnano il lavoro di uno scrittore, getta le basi per comprendere che cosa voglia dire per una persona scrivere e soprattutto assumersi la responsabilità di ciò che si scrive. Piperno dirige le sue acute riflessioni verso la scrittura creativa ma le stesse considerazioni possono essere riferite alla cosiddetta scrittura di servizio (giornalismo, saggistica). Ma la questione più urgente è, attualmente, sempre la stessa: l’intelligenza artificiale permette a molti soggetti di scrivere articoli e saggi, addirittura libri, senza avere alcuna competenza e alcuna conoscenza della materia trattata. Questa pratica disdicevole, scorretta e sleale sta distruggendo il rapporto di fiducia tra autore di un testo e lettore.
Guarda il video
©CultFrame 12/2024
Youtube
Il canale CultFrame Arte
Il canale CultFrame Cultura
L'articolo L’I.A. distrugge la scrittura ⋅ La frase di Piperno, scrivere è uno strazio, dunque non ha più senso sembra essere il primo su New CultFrame Arti Visive (e Cultura).
Sarà l’ultimo film di Clint Eastwood? Appare doveroso domandarselo, visto che Giurato numero 2 è un’opera che arriva dopo che il grande regista americano ha compiuto 94 anni. Il film ha avuto scarsa distribuzione negli USA e anche in Italia. Si tratta, però, di una prova d’autore di notevole spessore che costringe lo spettatore a confrontarsi con il problema, enorme, della corretta applicazione della giustizia. Eastwood, di fatto, si occupa di filosofia del diritto (in generale), di sistema giudiziario americano (in particolare) e della gigantesca questione dell’imparzialità del giudizio. Giurato numero 2 è, dunque, un vero e proprio saggio sulla giustizia, sul bene e sul male che è dentro di noi, è una parabola sulle responsabilità che ci si assume, specie di un paese democratico, quando si diventa ingranaggi del sistema giudiziario.
Guarda il video
©CultFrame 11/2024
IMDB
Il film Giurato Numero 2 di Clint Eastwood
Youtube
Il canale CultFrame Arte
Il canale CultFrame Cultura
L'articolo Giurato numero 2 ⋅ Clint Eastwood tra cinema e visione morale della giustizia sembra essere il primo su New CultFrame Arti Visive (e Cultura).