La pesca è uno sport che, specialmente se svolto a certi livelli anche rimanendo nell’ambito dell’amatoriale, non si può fare partendo dal nulla. Come tutti gli appassionati ben sanno, sia per pescare da fermo che per farlo dalla barca c’è bisogno di un certo tipo di attrezzatura, e tra queste sono incluse le immancabili canne da pesca.
Certo, senza canne non si pesca, questo è ovvio, ma nemmeno con una canna sola si fa tanto bene, perché specie per la pesca in mare bisogna sempre tener conto del comportamento dei pesci che varia in base alla temperatura, alle condizioni meteorologiche e alle condizioni del mare. Per cui potremmo uscire la mattina in mare pensando di cercare di catturare un certo tipo di pesce per poi trovare una situazione completamente sfavorevole a quel tipo di pesca e dobbiamo così ripiegare su altro.
In sostanza, quando si parte anche solo per una giornata abbiamo bisogno di più di una canna da pesca, e portarla può essere un problema se siamo sprovvisti di una custodia adatta. Meglio se, invece di una custodia che permetta di portare una sola canna, abbiamo la possibilità di averne con noi più di una, magari tenendola comodamente su una spalla mentre abbiamo le braccia e le mani impegnate con il resto dell’attrezzatura. Un accessorio utile soprattutto se intendiamo spostarci molto dall’auto, ad esempio per andare sugli scogli.
Per questo vi proponiamo ben tre foderi per canne da pesca. Sono molto variabili tra loro, come caratteristiche, ma hanno in comune la possibilità di poter portare le canne da pesca, ovviamente chiuse, senza troppo ingombro e di permetterci di viaggiare meglio e anche di proteggere le canne stesse dagli agenti atmosferici che rischiano alla lunga di rovinarle, così da poter utilizzare i foderi anche se dobbiamo riporre le canne per lunghi periodi.
Il primo prodotto di cui vi parliamo è una borsa piuttosto lunga che consente di immagazzinare al suo interno fino a due canne da pesca, con tanto di mulinelli vista la presenza di un apposito vano per contenerli.
La custodia è impermeabile, con chiusura a cerniera e ha anche due tasche laterali, utili per contenere esche, galleggianti e tutte le attrezzature non particolarmente grandi che possono esserci utili nel corso della giornata.
La seconda borsa di cui vi parliamo è un po’ più corta della precedente, per cui adatta a canne che raggiungono, chiuse, una lunghezza che non supera i 70-80 cm, visto che la lunghezza totale della borsa è di 90 cm.
È dotata di cinque tasche, e ognuna può contenere una canna anche se l’ingombro dei mulinelli può portare a non poterne inserire cinque contemporaneamente, ma ripiegare sull’inserimento in alcuni scomparti di attrezzature varie per la pesca. È possibile trasportarla sia in mano che a tracolla.
L’ultimo fodero di cui vi parliamo è di qualità superiore rispetto agli altri due, quindi più indicato per situazioni, diciamo, rocambolesche rispetto ad uno stile di pesca più tranquillo.
Può contenere fino a quattro canne anche se può essere difficile inserirle tutte e quattro, in contemporanea, con il mulinello. Inoltre è realizzata con materiale molto resistente che impedisce la rottura della custodia anche accidentale, mentre la cinghia imbottita la rende comoda da trasportare anche a tracolla per lunghi periodi senza irritare la spalla.
L’immaginario collettivo del pescatore che infilza l’esca nell’amo in futuro potrebbe cambiare, dato che sempre più professionisti della pesca decidono di affidarsi alle esche artificiali, senza dubbio più facili da reperire e conservare. Certo, i prezzi sono leggermente più elevati rispetto ad un’esca naturale (circa 10 euro per pezzo), ma la qualità non si discute, soprattutto se stiamo parlando di esche prodotte da Shimano, azienda leader nel settore della pesca e distributore dei prodotti della finlandese Rapala.
Se non è la prima volta che leggete un articolo riguardo la pesca con le esche artificiali, allora sicuramente avrete già sentito parlare dello “spinning”. Per chi non lo sapesse, si tratta di una tecnica particolare da attuare appunto con un’esca artificiale e che consiste in soli due gesti, il lancio e il recupero.
Il termine Spinning deriva dal verbo inglese Spin, ovvero “girare”. Il movimento di riferimento è quello del mulinello della canna da pesca, da girare appunto durante il gesto del recupero. Quest’ultimo è l’ideale per far sembrare l’esca artificiale una preda in difficoltà. L’esca è infatti presenta vari giunti che simulano un movimento reale, il quale attira l’attenzione dei pesci predatori.
Questi sono infatti spinti dalla competizione alimentare o dall’aggressività ad attaccare l’esca artificiale.
Per praticare la pesca sportiva con le esche artificiali di Rapala è bene scegliere dei luoghi adatti per la pesca in mare oppure in lago. Evitare le zone troppo affollate, preferendo le foci dei fiumi, le scogliere oppure i lunghi moli. In generale, è bene scegliere tutti quei luoghi nelle cui acque si possono trovare facilmente piccoli pesci. L’esca artificiale si deve confondere in mezzo ai pesci veri e propri.
In che periodo dell’anno si può praticare la tecnica dello Spinning? Gli esperti concordano nel dire che, nonostante sia possibile pescare tutto l’anno, i mesi autunnali sono quelli da preferire in quanto i predatori si avvicinano maggiormente alla riva proprio nel periodo post-estivo. Ricordiamoci poi di sfruttare i momenti della giornata con il cambio di luce, ovvero l’alba e il tramonto. Da evitare le ore più calde e le giornate con poco vento. Meglio il mare mosso e con acqua torbida. C’è poi il detto “chi dorme non piglia pesci”.. si tratta di una cosa verissima, dato che la pesca notturna è particolarmente proficua, a patto di essere attrezzati a dovere.
Concludiamo parlando un po’ delle possibili tipologie di esche artificiali che possiamo trovare in commercio, in particolare di quelle contenute nel catalogo Rapala 2014 by Shimano. Quelle che vanno per la maggiore sono le “minnows tradizionali”, ovvero le esche a forma di pesciolino e realizzate solitamente in materiale plastico. Le possiamo trovare nei tipi “sinking” (che affondano) oppure “floating” (che galleggiano). Ci sono poi le esche Poppers (stanno a galla e compiono diversi schizzi) e i cucchiaini ondulanti, realizzati in metallo e che grazie ai loro riflessi riescono ad ingannare alcuni predatori.
Questa tecnica di pesca non è miracolosa ed ovviamente non garantisce dei risultati nell’immediato. Bisogna fare pratica ed acquisire esperienza e soprattutto tenere bene a mente che ogni predatore ha delle preferenze in termini di esca. L’importante è dotarsi dell’artificiale giusto, pazientare e continuare a perseverare. Come dice un proverbio, soltanto con la pratica si può arrivare alla perfezione.